Manipolazioni elettorali – Porcellum, mattarellum, vassallum, sistema tedesco o francese inglese o spagnolo o israeliano… Ed il proporzionale puro?

Sistema Elettorale – Il proporzionale integrale attorno al quale i Costituenti hanno “edificato” la Costituzione e la democrazia viene totalmente ignorato dai partiti al potere.

La c.d. “antipolitca” e’ stata voluta e creata da chi abolendo il proporzionale puro ha voluto mettere la politica e la società civile controla sovranità popolare come ancora si vuole anche da parte della ipocrita ”sinistra”, che lungi dall’essere “alternativa” è “sinistra di sistema” nemmeno rivendica il proporzionale puro e supinamente partecipa all’antistorico “sistema” uninominale-maggioritario e di premierato-presidenzialista sostenuti dal Bersani-PD e dalla sua ruota di scorta ed alleato Vendola.

In Francia con i collegi uninominali a doppio turno, i socialisti, col 29,5% di voti al primo turno, alla fine hanno ottenuto il 48,5% di posti in Parlamento; il c.d. Fronte di sinistra col 6,91 dei voti ha solo 1,73 dei seggi; e addirittura, il Fronte nazionale col 13,6% dei voti hanno solo lo 0,35% dei seggi (2)

Errare è umano ma insistere a porre la società politica e la società civile contro la sovranità popolare, non è solodiabolico ma contrario alla Costituzione e ad ogni principio democratico

Il dramma è che non si legge e non si studia più. E nel buio della notte delle conoscenza e dell’oscurantismo culturale, per coloro che non leggono e non studiano più, tutte le opinioni sembrano bigie ed uguali ad altre, come i gatti.

Per ciò diventa possibile che oltre a vivere i drammi della crisi, questa venga affrontata con interventi che non solo non toccano i responsabili ma coloro che sono chiamati a pagare il conto dei pranzi a cui non hanno mai partecipato, consumati dai pochi e ricchi commensali, ma che ben si sa, la prolungano con interventi recessivi e producendo altra crisi con tanto di crescita esponenziale della disoccupazione, si viva il dramma causato da chi non studia e non legge più, specie la saggistica, nemmeno da parte di taluni che dicono o sembrano interessarsi, ma che parlano senza veramente conoscere e sapere quindi, senza nemmeno capire veramente di cosa si sta parlando e quel che gli si dice, perché per loro, liberisticamente, tutto diventa solo una opinione uguale ad altre, indipendentemente dal fatto che le une o le altre siano o meno sustanziate dai fatti reali e verificabili ma che risultano inverificabili da parte di chi non legge e non studia più (se non forse solo della letteratura passata o evasiva dalla realtà attuale). Si che nel buio della notte della conoscenza tutte le opinioni sono bigie, come i gatti.

Tra latino maccheronico e confusione si nasconde che sono due i sistemi elettorali che si fronteggiano organicamente: l’uninominale-maggioritario secco che avvalla il predominio di “casta” e del governo sul Parlamento, sullo Stato e sulla società, e l’altro, il proporzionale integrale, che apre la centralità del Parlamento alla sovranità popolare.

All’opposto del ventennio, dove per le votazioni locali e nazionali, regionali e provinciali, si adottano sistemi elettorali diversi, in funzione dei calcoli manipolatori decisi ad hoc per ogni tipo di elezione, il proporzionale integrale in vigore in Italia, per ben mezzo secolo ha permesso di eleggere dalla Alpi alla Sicilia, tutte le Assemblee democratiche.

Con ciò escludendo ogni calcolo e manipolazioni tecnica del voto da parte dei partiti ed esclusivamente in base al principio di democrazia: in base al principio della sovranità popolare, secondo cui in democrazia ogni cittadino ed ogni voto contano e nessuno deve essere escluso ma deve essere rappresentato in ogni Assemblea elettiva: come, appunto, il proporzionale puro ha permesso per 50 anni discegliere i rappresentanti di tutto il popolo (tutto, nessuno escluso) e di ogni forza politica-sociale, rappresentando tutti,rappresentando ogni cittadino proporzionalmente ai consensi ricevuti dalla forza da cui Lui ha scelto di farsi rappresentare..

All’opposto di come ancora oggi si discute, sul “come” e con “quale” manipolazione tecnica del voto ritagliare un sistema elettorale a proprio vantaggio, il proporzionale puro, viceversa, si rifà esclusivamente al PRINCIPIO DEMOCRATICO (oggi taciuto ed occultato da tutti), IN BASE AL QUALE NESSUNO PUO NE DEVE ESSERE ESCLUSO. PUNTO! Ne escluso con gli sbarramenti, o con i premi per trasformare in maggioranza parlamentare chi resta minoranza nel Paese, o con l’antistorico uninominale (che vogliono il PD e la sua ruota di scorta vendoliana), col quale si votava nella fase precedente alla democrazia, e precedente sia alla fase della alla società di massa sia alla “complessità”, di cui ci si riempie la bocca da un ventennio.

Antistorico almeno tre volte:
1) perché l’uninominale-maggioritario é il sistema di quando si votava per censo;
2) perché è il sistema usato per limitare ed evitare alla “Casta” politica le conseguenze della suffragio universale;
3) perchè nel mentre stesso che si afferma che è cresciuta la complessità sociale e della società civile e che viviamo nell’epoca di una sempre più “complessa società moderna”, si pretende di affidare uninominalmente ad “UNA” sola persona, la rappresentanza della “complessità” sociale-economica-politica di tutto un COLLEGGIO-TERRITORIALE elettorale: solo ed esclusivamente al primo degli eletti, con esclusione e cancellazione dei voti ricevuto dagli altri.

A tacere, poi, di come la Casta politica, subalterna e al servizio della Casta economica e sostenuta dalla Casta giornalistica (sicché non soloLa Repubblica “esulta” e sostiene l’accordo tra Bersani e il governativista Vendola che così come col suo governatorato ha riportato “le Puglie” al tempo del Regno, ha per la terza volta ha affossato il vendolismo “parlato” e populista), che, scannandosi, manipolerà ulteriormente i risultati elettorali, ritagliando a proprio vantaggio le dimensioni dei collegi elettorali: più piccoli dove l’una o l’altra è più forte e potrà così avere più eletti; e più grandi dove lo sono meno, così che con meno collegi gli altri avranno meno eletti. Per chiarire: se ad es. nella fase alta della Lega si fosse divisa la Lombardia in 30-40 collegi uninominali la Lega avrebbe ottenuto un numero di eletti pari al numero dei collegi e viceversa, in Elia Romagna, per paradosso, fosse stata divisa in soli 2 o 3 colleggi, la pseudo “sinistr”a borghese avrebbe ottenuto 2 i 3 eletti.

Similmente a come con la prevalenza del cesarismo o bonapartismo, in Francia per eleggere un deputato gollista bastavano 25 mila voti e per eleggere un deputato comunista ne servivano 250 mila.
Come in misura diversa accade ancora oggi in Francia con i collegi uninominali a doppio turno: i socialisti, col 29,5% di voti al primo turno, alla fine hanno ottenuto il 48,5% di posti in Parlamento; il c.d. Fronte di sinistra col 6,91 dei voti ha solo 1,73 dei seggi; e addirittura, il Fronte nazionale col 13,6% dei voti hanno solo lo 0,35% dei seggi.

Angelo Ruggeri – angelo-ruggeri at alice.it

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